[vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_column_text]Prima di parlare della storia dei social network è bene, però, fare un breve excursus su cosa si intende per social network. La definizione “ufficiale” dice che si tratta di una rete sociale fatta da individui connessi tra loro da dei legami sociali; quindi tendenzialmente da rapporti lavorativi, da legami familiari, da interessi comuni o anche da conoscenza casuale. I social sono oggi la perfetta sintesi del nuovo internet con dei numeri che fanno impallidire, infatti secondo i dati un essere umano su due fa uso di una di queste piattaforme. Facebook, Linkedin, Youtube sono solo alcuni dei siti che fanno parte di una categoria di realtà che è destinata ancora a crescere.
A differenza di quello che molti possono pensare il primo vero social non è stato quello che oggi è il re dei social network, cioè Facebook. Nemmeno MySpace, ovvero quella piattaforma che anni fa è stata trampolino di lancio per molti dei grandi artisti musicali del presente, ha avuto questo primato.
Il record di primo social appartiene infatti a SixDegrees.
Nato nel 1996 dalla mente di Andrew Weinreich e lanciato l’anno successivo, venne chiamato cosi in seguito alla teoria dei sei gradi di separazione secondo la quale ogni individuo è collegato a qualunque altra persona attraverso una catena di conoscenze composta da un massimo di 5 intermediari.
Nonostante SixDegrees avesse dalla sua un idea vincente doveva fare i conti con un periodo storico non altrettanto buono. Il web era ancora acerbo e non accessibile a tutti, e malgrado il milione di iscritti la piattaforma non cresceva abbastanza. Cosi nel 2000 questo social chiuse i battenti. Dopo questo primo tentativo di Social Network (per inciso il termine Social Network non era ancora stato “coniato”), nel 2003, ancora una volta in america, nasce il termine “Social Network” grazie ad un nuovo social che prese molto piede in America: Friendster.
In America in quel periodo sono nati diversi Social Network, fra cui Ryze, di Jonathan Abramsm un Social network dedicato ai professionisti (e Friendster era il primo social che mostrava le foto degli utenti ed il loro vero nome, permetteva di cercare persone e vedere li loro profilo per poi “collegarsi alla loro rete”…
E’ noto che il Social ebbe sin da subito un gran successo, tanto che Friendster non era preparato a sopportare il numero di utenti e di richieste che arrivavano, e le pagine, di conseguenza, erano molto lente nel caricamento. Dopo poco tempo gli utenti cominciarono a creare profili falsi, tanto che si parlava addirittura di “Fakester”, utenti che creavano questi profili e che desideravano più interazione.
Myspace: il social per gli artisti emergenti
Nato nell’agosto del 2003 Myspace è stato il primo vero social ad essere riconosciuto a livello mondiale. Si tratta di un sito che offre la possibilità di creare un proprio profilo personale e consente di connettersi ad una rete sociale fatta di altri profili personali, blog, musica, gruppi musicali. Rimanendo nel tema musica c’è da dire che Myspace ha giocato un ruolo fondamentale per la nascita di molti dei più famosi artisti del momento. Basta pensare a Mika, Nicki Minaj e gli Arctic Monkeys che grazie a questa piattaforma hanno potuto condividere la loro musica e diventare ciò che sono oggi.
In quel periodo Myspace ha avuto un forte impatto a livello mediatico tanto da diventare, nel giugno del 2006, il sito più visitato negli Stati Uniti superando Google. Dopotutto parliamo di uno tra i primi social network a diffusione globale. Purtroppo con l’avvento di un certo Facebook il social degli artisti ha avuto un netto calo di utenti e ad oggi non fa più i numeri che faceva una volta, nonostante sia ancora un sito operativo.
Esistono un paio di aneddoti che riguardano Myspace.
Nel 2005 Chris DeWolfe, co-fondatore del social, rifiuto l’acquisizione di una società a fronte di una richiesta di 75 milioni di dollari da parte del suo proprietario. Quella persona era Mark Zuckerberg.
Nel 2011 la società viene acquistata per 35 milioni da Media Group e Justin Timberlake. Proprio quest’ultimo era stato parte del cast di “The Social Network”, film che racconta la nascita di Facebook.
Facebook e il web 2.0
Ci troviamo nell’università di Harvard. Un giovane Mark Zuckerberg dà vita ad una sua idea, una sorta di scherzo se vogliamo. Cosi crea Facemash, un social network nato nel 2003 che ha lo scopo, quasi per gioco, di mettere a confronto le facce di tutti gli studenti dell’università al fine di decidere chi è il più attraente. Facemash venne chiuso quasi immediatamente per violazione di privacy e copyright, ma con questa “bravata” il giovane studente aveva gettato le basi per un progetto molto più grande.
Nel febbraio del 2004 Mark insieme ai colleghi Eduardo Severin, Chris Hughes, Andrew McCollum e Dustin Moskovitz lancia Facebook.
Il nome nasce dall’uso di alcune università di tenere un libro con nome e foto degli studenti, in modo tale da farli socializzare più facilmente.
Facebook è stato soggetto a svariate modifiche negli anni, ma rimane la formula principale che prevede un profilo utente che può connettersi ad altri profili o pagine. Importante anche la funzione “Mi piace” caratterizzata dal pollice in su, segno distintivo del social creato da Zuckerberg.
Con un numero di utenti che oggi supera abbondantemente i 2 miliardi è il terzo sito più visitato al mondo; inoltre è chiaro che Facebook è stato grande protagonista dell’evoluzione di internet, cambiando il modo di vedere questo medium e facendoci entrare di diritto nell’era del web 2.0.
Video, condivisioni, iscritti e Youtubers: Questo è Youtube
Il 14 febbraio del 2005 tre ragazzi, ovvero Chad Hurley, Jawed Karim e Steve Chen, fondano Youtube. Una piattaforma di video sharing, cioè di condivisione e di visualizzazione di video: il primissimo video caricato fu “Me at the zoo” caricato dallo stesso Karim.
Youtube partiva con una impostazione abbastanza semplice infatti, dopo essersi iscritti al sito, si aveva accesso alla propria dashboard da cui era possibile caricare i video. In questo modo gli altri utenti potevano visualizzare i video, condividerli e votarli con un sistema di votazione a stelle: 1 stella se il video non era piaciuto fino ad arrivare a 5 stelle per il massimo apprezzamento. Negli anni però il metodo di votazione è stato rivisto eliminando le stelle e introducendo i “Mi piace” o “Non mi piace”.
A dare la svolta a questa piattaforma web fu proprio la sua utenza. Negli anni molte persone cominciarono a creare video con contenuti validi; da chi proponeva corsi e tutorial a chi faceva puro intrattenimento, Youtube cresceva in modo spropositato come cresceva il numero di video. In quegli anni stava venendo a galla la figura dello Youtuber, ovvero quella persona che offre il suo contenuto ai suoi iscritti e non. Fare lo youtuber, ovviamente avendo dei numeri di iscritti e visualizzazione importanti, è ormai considerato un lavoro con guadagni talvolta molto interessanti.
Ad oggi Youtube è il secondo sito più visitato al mondo e può essere considerato un social network in quanto è basato sulla condivisione pura attraverso il suo canale principale, cioè i video. Quindi, si può tranquillamente affermare che anche questa piattaforma ha fatto la storia dei social network.
La nuova moda delle foto per Instagram
Facebook dava la possibilità di aggiungere delle persone nella propria cerchia di amici, di condividere i propri stati, le proprie foto o seguire delle pagine ben specifiche.
Proprio sulla base di due di questi elementi, ovvero le foto e il seguito, si basa Instagram.
Si tratta di un applicazione, lanciata nel 2010 per sistemi IOS e nel 2012 per Android, che permette di scattare foto tramite il cellulare e applicare dei filtri. Le foto poi andranno nella propria bacheca. Non esistono gli amici, ma i follower e i following: persone che ti seguono e che tu segui, senza che la cosa sia necessariamente reciproca.
Instagram riscosse molto successo proprio per questa sua particolarità, infatti grazie ai filtri era possibile rendere più accattivanti le foto. E nel momento in cui gli smartphone stavano cominciando ad invadere il mondo l’app riuscì a ritagliarsi una grossa fetta di utenza.
Nel 2012 Mark Zuckerberg ebbe la lungimirante idea di acquistare la società per 1 miliardo di dollari, andando ad ingrandire il suo impero. Nel tempo Instagram ha cambiato faccia più di una volta, introducendo anche le stories, cioè delle clip video. Inoltre la piattaforma ha aiutato notevolmente a far crescere la nuova figura lavorativa dell’Influencer.
Linkedin: Il nuovo modo di intendere il mercato del lavoro
Negli anni abbiamo assistito alla nascita e allo sviluppo di molte cose e, dalla tecnologia alle nuove mode, abbiamo avuto modo di assistere a dei cambiamenti importanti. Allo stesso modo sono cambiate anche le professioni e il mondo di intendere il lavoro rispetto ad alcuni decenni addietro; e questo i creatori di Linkedin lo avevano capito.
Nata nel 2002, dopo un inizio incerto l’azienda riusci a risollevarsi nel 2004 introducendo delle funzionalità per promuovere la sua offerta alle piccole imprese. Nel 2010 Linkedin possedeva 90 milioni di utenti, 10 uffici nel mondo e 1000 dipendenti.
Linkedin è una rete sociale pensata per i professionisti. Il suo scopo fu quello di interconnettere quei profili che richiedevano e offrivano, appunto, una professionalità. Tramite il proprio profilo è possibile rendere pubbliche le proprie skills al fine di proporsi o di essere rintracciato più facilmente dalle aziende che ricercano quel tipo candidato.
Nel 2016 è stata acquistata da Microsoft per l’enorme somma di circa 26 miliardi di dollari, rendendo questo il più grande investimento fatto dalla società di Bill Gates fino ad oggi.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]